Norma Jean nacque nel reparto dedicato agli indigenti dell'ospedale di Los Angeles, e fu trovata morta nella camera da letto della sua casa da sogno, sempre a Los Angeles. In questa parabola splendida e tragica, questa fiaba luccicante e oscura, ci sono i trentasei anni che hanno creato uno dei miti più potenti della nostra contemporaneità: Marilyn Monroe. Ci sono un'infanzia di violenze e solitudini, fra orfanotrofi e famiglie adottive, e un matrimonio a sedici anni per uscire dall'incubo. C'è il lavoro da operaia, le prime foto nude fatte "per fame", e poi il successo, enorme, e un nome nuovo che copriva tutto il resto. Ci sono matrimoni, divorzi, amori tormentati, Joe Di Maggio, Arthur Miller, John Fitzgerald Kennedy (e quell'Happy Birthday, Mister President entrato nella leggenda), ci sono alcol, droghe, psicofarmaci. E poi quella fine drammatica, ancora misteriosa, comunque epica, come un suggello alla sua leggenda. Alfonso Signorini, dopo aver narrato le vite di Maria Callas e Coco Chanel, dedica una splendida biografia romanzata all'altra grande icona del nostro secolo, trasportando nelle sue pagine tutto il fascino irresistibile di Marilyn.