Un gran dolore colpì la signora Bell quando morì la sua vecchia e amatissima gatta Vittoria. Così chiamata per la sua straordinaria somiglianza con la famosa regina, la gattina bianca e nera era bellissima, ma orgogliosa, permalosa e assai possessiva ed esigente con la sua devota padrona. "Non prenderò mai più un altro gatto", disse convinta la signora Bell, "sarebbe assai scortese nei confronti della cara Vittoria." Certo la casa era triste e silenziosa senza l'abituale presenza felina. La signora Bell poteva fare a meno di guardarsi intorno e notare in ogni angolo gatti vecchi, giovani, grandi, piccoli, compassati, pazzerelli, timidi, esibizionisti, di ogni colore e razza. Si trovò ben presto a non sapere resistere al fascino di una siamese dagli enormi occhi blu un pò strabici, dal portamento altero e i gusti aristocratici. Tra Mila, questo era il nome della gattina, e la signora Bell, fu amore a prima vista. Come se non bastasse, ecco presentarsi, tra le braccia di un'amica di buon cuore, un bel gattino tutto rosso, talmente indipendente e avventuroso da meritarsi l'ardito nome di Cuor di Leone. La vita della signora Bell è messa piacevolmente sottosopra dall'arrivo dei due trovatelli dal carattere tanto diverso. Dopo molte ripicche e gelosie, dispetti e tenere fusa, il terzetto trova l'armonia di una piacevole convivenza e di una serena felicità.
