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Momenti di trascurabile infelicità

Momenti di trascurabile infelicità
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Brossura:
140 Pagine
Editore:
Einaudi
Pubblicato:
17/03/2015
Isbn o codice id
9788806225421

Descrizione

Dopo "Momenti di trascurabile felicità", Francesco Piccolo torna a raccontare l'allegria degli istanti di cui è fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata. Setacciando le giornate fino a scoprire come ogni contrattempo, anche il più seccante, nasconda qualcosa di impagabile: una scintilla folgorante di divertimento e di vitalità. Che si tratti di condividere l'ombrello con qualcuno, strappandoselo di mano per gentilezza fino a ritrovarsi entrambi bagnati fradici. O di ammettere che non ci ricordiamo più niente di quello che abbiamo imparato a scuola, che le recite dei bambini sono una noia mortale, e che non amiamo i nostri figli nello stesso modo, semplicemente perché sono diversi. Per non parlare dell'obbligo morale di farsi la doccia appena si arriva ospiti da un amico, che se ne abbia voglia o meno - in fondo soltanto per rassicurare l'altro sul fatto che ci si lava. Oppure delle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costringendoti ad affrettare il passo. Ciascuno sperimenta ogni giorno mille forme trascurabili (e non irrilevanti) di infelicità. Ma sorge il dubbio che sia "come i bastoncini dello shangai: se tirassi via la cosa che meno mi piace della persona che amo, se ne verrebbe via anche quella che mi piace di più".

La nostra recensione

Si spera sempre che la vita sia costellata di momenti lieti, che portano con sé allegria e spensieratezza; non mancano però nemmeno i momenti infelici che lasciano su di noi una patina di tristezza e rammarico. Osservarli con occhio disincantato, assaporarli con gusto ironico, maneggiarli con tocco leggero li può trasformare in momenti la cui dose di infelicità diventa “trascurabile”, passeggera e che, passando, lascia una traccia di buonumore utile a digerire anche le esperienze meno gradevoli. Francesco Piccolo sa come cogliere queste sfumature della vita quotidiana e restituirle al piacere della lettura con satira arguta e penetrante e con quel sorriso che illumina disavventure, contrattempi, scivoloni e piccoli incidenti. Come distinguere nelle occasioni irrilevanti quello spessore che le rende degne di essere raccontate? Ci vuole l’occhio attento dello scrittore - e quando, come nel caso di Piccolo, lo scrittore è anche un ottimo sceneggiatore tanto meglio - abituato a inventare situazioni credibili partendo spesso da episodi marginali che possono sfuggire ai più perché confinati nella parte anonima dell’esistenza. Piccolo si addentra in questo labirinto con un’intelligenza nient’affatto saccente, piuttosto negligente a dire il vero, quel tanto che basta per osservare l’umile realtà delle frequentazioni quotidiane con quella giusta dose d’ironia che aiuta a non farsi sorprendere. Il paradosso - che muove a reazioni spesso contrastanti - fa parte di questo libro, sia nel titolo sia nel contenuto, perché Piccolo, ben lungi dal trasmettere infelicità e tristezza, regala al lettore momenti per niente trascurabili di felicità e allegria, che permettono di cavarsela in situazioni imbarazzanti, come “quando ti dicono: ti potevi vestire meglio; e tu ti eri già vestito meglio”.

Antonio Stepparola