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La nave scuola è erede dello spirito marinaresco incarnato da Colombo, Diaz, da Gama, Vespucci e Magellano. A bordo gli allievi dell'Accademia navale della Marina Militare scrutano il cielo con il sestante, guidati dalla stella Polare, che i Greci chiamavano fenicia, misurando l'altezza degli astri sull'orizzonte. Imparano a conoscere l'impatto violento dell'acqua sulla carena, dai gabbieri apprendono a serrare i velacci o levele di gabbia manovrando cime di canapa su caviglie, bitte e passacavi. Ogni gesto testimonia una tradizione che si perde nella memoria del tempo. Sono conoscenze sapienziali, trasmesse con l'esempio e assimilate con la pratica, che gli allievi integrano nel propriofuturo di ufficiali della Marina Militare. Per carpirne isegreti, a migliaia si sono alternati a bordo nella sua formidabile storia. È questa la funzione di ogni nave scuola, però sul Vespucci ci lasci il cuore. (Enrico Curioli)

Il volume ufficiale delle celebrazioni per il novantesimo (1931-2021) della magnifica nave a vela sulla quale si formano gli ufficiali della Marina Militare. «Siete la nave più bella del mondo»: così segnalò la portaerei USA Indipendence nel 1962, incrociando la nostra nave scuola che procedeva con tutte le vele issate. La Vespucci è un universo unico e di estremo fascino dove convivono passato e presente: le immense vele di tela olona, gli ordini impartiti con il fischietto ai nocchieri arrampicati a decine di metri d'altezza sull'alberatura, la pratica antica del sestante e la moderna navigazione elettronica o il sofisticato motore elettrico ausiliario. Erede della grande marineria a vela, ha solcato i mari e gli orizzonti della storia, dalla Regia Marina che visse la tragedia della Seconda guerra mondiale, fino a noi. Passo passo ne esploriamo i segreti, salendo a bordo con un autore che la conosce in ogni dettaglio.