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Negli occhi di chi guarda

Negli occhi di chi guarda
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27 punti carta PAYBACK
Brossura:
274 Pagine
Editore:
Sellerio Editore Palermo
Pubblicato:
12/10/2017
Isbn o codice id
9788838936845

Descrizione

Con Nell'occhio di chi guarda Malvaldi costruisce un romanzo corale, quasi un teatro in cui si muovono i tanti personaggi: l’ingegnere immobiliarista, l’architetto Giorgetti, la professoressa di chimica in pensione, il medico Piergiorgio, la filologa Margherita. Tutti vividi, credibili, attori di una storia che dimostra le capacità inventive di chi, coniugando scienza e spirito toscano, commedia e giallo, stravolge ogni certezza del lettore se non quella di trovarsi di fronte a uno scrittore innovativo e di autentico talento.

In un magnifico podere nel cuore della campagna toscana vivono due gemelli sessantenni, Alfredo e Zeno Cavalcanti; hanno passato tutta la loro vita nella superba tenuta di famiglia. Alfredo, ex broker fallito, ha dilapidato quasi tutto il suo denaro in investimenti sbagliati; Zeno è un collezionista d’arte mite e tranquillo, e vive con il suo anziano maggiordomo Raimondo, un matto che ha girato alcuni manicomi in gioventù prima di stringere sincera amicizia con il suo datore di lavoro.
I gemelli richiedono una consulenza medica un po’ singolare: in pratica vogliono sapere quale dei due ha più probabilità di morire prima dell’altro. La questione è legata alla vendita del podere Pianetti; Alfredo, che è in bolletta, è favorevole. Zeno contrario. I due hanno da tempo iniziato a vendere particelle della proprietà, ma una holding di cinesi vorrebbe comprarla per intero per farne un albergo. I fratelli hanno draconianamente deciso che verrà rispettata la volontà di chi sarà dichiarato il più longevo. Una notte un incendio sveglia i residenti della tenuta e quando il fuoco viene domato, tra gli sterpi viene trovato il cadavere di Raimondo.
I sospetti si appuntano su Alfredo, ma qualcuno, tra i residenti, tira fuori la storia del Ligabue. Il vecchio Raimondo sosteneva infatti di avere un’opera autentica di Ligabue regalatagli dallo stesso pittore insieme al quale era stato rinchiuso in un manicomio alla fine degli anni ’50. Ma dove è finito il dipinto? Podere Pianetti viene messo sottosopra, ma del quadro nessuna traccia. Fino a che un’altra morte fa intravedere una incredibile e assurda verità.

Marco Malvaldi è famoso per aver pubblicato i romanzi del BarLume: La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi, La carta più alta, Il telefono senza fili, La battaglia navale, Sei casi al BarLume. Inoltre è l'autore di Odore di chiuso, Milioni di milioni, Argento vivo e Buchi nella sabbia e di molti altri libri spesso arrivati in cima alle classifiche.

Un estratto dal libro

Per avere un’idea di che posto sia il podere Pianetti, la cosa migliore è descrivere il punto di vista di ognuna delle persone che incontreremo nel corso della storia.
Per l’architetto Marco Giorgetti, perito immobiliare, il podere Pianetti è una tenuta agricola con palazzo padronale e relativi annessi abitabili facente parte del Comune di Castagneto Carducci, sezione A, Foglio 88, Numero 855 subalterno 1-13, sita in via della Carbonaia s.n.c., ovvero senza numero civico, anche perché mettiglielo te un numero a una roba del genere, secondo il catasto è la tenuta più grossa della provincia, ma secondo l’architetto è più grossa la tenuta della provincia.
Per l’ingegner Giorgio De Finetti, agente immobiliare, podere Pianetti è la location ideale per il brand SeaNese, permettendo una perfetta sinergia tra il cool design della holding e la diversity della location, che essendo a trecento metri dal mare ma vicino alle colline possiede sia il fashion che il country. Detto in parole povere, il più grosso affare della sua vita.
Per SeaNese, holding immobiliare cinese del ramo villaggi vacanze, podele Pianetti potlebbe essele una magnifica oppoltunità pel investile nella Malemma toscana, nonché per liciclale autotleni di denalo di plovenienza non tloppo chiala. Lo so, è una presa per il culo scontata e di cattivo gusto. Proprio come quello che questi tizi hanno intenzione di fare.
Per Alfredo e Zeno Cavalcanti, fratelli gemelli e proprietari al cinquanta per cento della tenuta, podere Pianetti è il posto dove hanno abitato per la loro intera vita, dall’infanzia alla vecchiaia. Per questo motivo, Zeno la ama. Per lo stesso motivo, Alfredo la detesta.
Per Piotr Kucharski, uomo delle pulizie, podere Pianetti è il posto che gli dà da vivere lavorando in modo onesto e legale da quando è arrivato in Italia, ringraziando la Santa Vergine di Czestochowa assunta in cielo a cui Piotr è particolarmente devoto.
Per Raimondo Del Moretto, agricoltore, podere Pianetti è il posto che gli dà da vivere lavorando in modo onesto e legale da quando è uscito dal manicomio, ringraziando il signor Zeno che lo ha assunto a lavorare la terra ed al quale Raimondo è particolarmente devoto.
Per Giancarla Bernardeschi, professoressa di chimica in pensione e affittuaria dell’Appartamento Verde, podere Pianetti è un paradiso di erbe aromatiche per cucinare, alberi carichi di frutta da distillare e amici a cui fare assaggiare il risultato.
Per Francesco Torregrossa, meccanico di box di Formula 1 e affittuario dell’Appartamento Rosso, podere Pianetti è il posto in cui passare tutto il tempo che non passa in giro per il mondo a dormire al decimo piano di alberghi con le finestre chiuse e a parlare a voce troppo alta per via del rumore dei motori. Per cui una sdraio sull’erba, aria aperta, silenzio e un bel libro in mano, chi rompe i coglioni gli sparo.
Per Mario La Rosa, pittore, e Cristina Salitutti in La Rosa, giornalista in pensione, podere Pianetti è un’oasi di calma da settembre a maggio e un allevamento di nipotini da giugno in poi. Entrambi aspetti che la rendono, più che gradevole, necessaria.
Per Margherita Castelli, filologa e archivista, podere Pianetti è la sede di una collezione d’arte di gran pregio, raccolta da Zeno nel corso degli anni e bisognosa di una accurata e completa opera di catalogazione ed attribuzione, particolarmente nel settore paesaggistico, che vanta opere di Renato Natali, Llewelin Lloyd, alcuni macchiaioli e addirittura un Segantini.
Per Piergiorgio Pazzi, infine, podere Pianetti è il posto dove avrebbe finalmente rivisto Margherita, i suoi occhi viola, il suo sorriso a labbra appena socchiuse e t