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Neraneve e i sette diversamente alti

Neraneve e i sette diversamente alti
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26 punti carta PAYBACK
Libro:
160 Pagine
Editore:
Youcanprint
Pubblicato:
13/10/2022
Isbn o codice id
9791221436112

Descrizione

Prima scena: l'isola di Fratellanza - luogo orwelliano dove approdano i migranti in arrivo dalla Tunisia - è il teatro delle gesta di Ludovica, una cooperante dedita agli impicci che è stata espulsa dalle sardine per intemperanze caratteriali. La ragazza declina il suo manifesto politico: abolire il Negroni (rinominandolo "Cocktail della pace"); avviare una campagna culturale in difesa del tartaro (e contro lo "sbiancamento dei denti"); cambiare il nome di Biancaneve ("Odioso simbolo del suprematismo"). La storia di Ludo si intreccia con quella di Alex, giornalista precario inviato a Fratellanza per raccontare gli sbarchi dei migranti. Ma il tipo, per non essere radiato dall'Ordine, si è sottoposto a un Programma di Rieducazione Professionale. E testimone degli interessi opachi che si muovono dietro la macchina dell'accoglienza, ma non può scrivere un cazzo. E obbligato a utilizzare un software di videoscrittura, LoveWord, che gli banna tutte le parole vietate dalla Neolingua. Ha un trojan sullo smartphone che controlla i suoi discorsi. E ha un chip, sotto pelle, che gli infligge una schicchera tutte le volte che esprime un'opinione vagamente razzista. Sicché le sue corrispondenze finiscono per essere melasse retoriche, edulcorate e lontane dalla realtà. Ma fedeli al pensiero unico. Seconda scena: Roma. Dove si compie la parabola di tre "ragazzi di vita", tre migranti ospiti l'anno prima nell'Hotspot di Fratellanza. Ahmed finisce nella manovalanza dello spaccio; Kareem diventa l'amante dell'Avvocato, anziano e potente intrallazzone, che lo piazza in tv come ballerino; Zizou fa successo come rapper, inneggiando all'odio contro gli italiani. La sua hit - "Fika bianca" - scala la classifica di Spotify. "Neraneve e i sette diversamente alti" è una favola ridicola. Un miscuglio di attualità e realtà aumentata, in cui l'autore prova a forzare il recinto del pensiero unico, della "Cancel culture", persuaso da un convincimento: il politicamente corretto non va combattuto, va perculato.