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Nostra Signora degli scorpioni

Nostra Signora degli scorpioni
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Sellerio Editore
Pubblicato:
21/03/2014
EAN-13
9788838932083

Descrizione

Al fondo di Nostra Signora degli scorpioni sta un fatto di sangue e abiezioni familiari realmente accaduto. Ma non è una cronaca, è un romanzo di atmosfera e di mistero, segnato da una densa malinconia, e richiama la letteratura che attraverso il delitto si immerge negli abissi dell'io.

La nostra recensione

Basterebbero forse le evidenti (e dichiarate) affinità con I fratelli Karamazov per consigliare la lettura di questo romanzo d’ambientazione storica e popolare, affresco sfumato di una terra (lago d’Orta e dintorni) e di gente che si staglia sulla linea della cronaca (il delitto, o meglio: i delitti), della storia e della finzione letteraria, in un intreccio virtuoso tra verità e invenzione. In più c’è il colorito e vivace mistero che avvolge vicende riesumate dalla profondità dei tempi, storie di famiglia, di sospetti, intrighi, gelosie, delitti di paese. Tutti ingredienti appetitosi e stuzzicanti per la curiosità di Dostoevskij, villeggiante in fuga dai creditori sulle rive del lago. Misteri dei “secolòrum”, i tempi andati in cui “strie” e incantatrici fornivano un’aura magica alle storie di paese, e dove le credenze popolari si mescolavano alla cronaca creando un’atmosfera soffusa e sospesa di attesa, suggestione, inquietudine. E poi c’è il rumoroso silenzio che su certi fatti delittuosi cala come piombo, pesante e definitivo, finché il timore, l’indifferenza o il semplice interesse non scivolano via e allora la verità, con il suo carico immutato di colpa e vergogna, torna a mostrarsi, inossidabile come l’oro. Tra personaggi reali (oltre allo scrittore russo, il pittore scapigliato Daniele Ranzoni) e altri di finzione, bizzarri, fantasiosi, cattivi o solo spaventati, Nostra signora degli scorpioni è un romanzo dalle atmosfere molteplici: alla vicenda delittuosa e ai toni da mistero popolare si aggiungono infatti scorci naturalistici e lirici e non manca nemmeno una vena d’autentica introspezione, a cui non poteva essere che un Dostoevskij irrequieto e malinconico a dare voce e corpo. Laura Pariani e Nicola Fantini hanno saputo infondere consistenza ed eleganza a questa storia grazie a una scrittura intensa e sicura, ricorrendo con la dovuta misura anche alle espressioni dialettali che danno sapore e colore a una vicenda ottocentesca dai toni universali e senza tempo.
Antonio Strepparola