Teddy non ha avuto un'infanzia felice. Forse non ha avuto un'infanzia. I suoi genitori non si sono mai occupati di lui, vivendo in una specie di bolla dominata dalle loro fissazioni. La madre dedita a ingurgitare quintali di cibo spazzatura e a fumare cinquanta sigarette al giorno, il padre allergico al lavoro e ipnotizzato dalla televisione, entrambi troppo impegnati ad autodistruggersi per potersi interessare d'altro. Nessuno ha mai giocato o parlato con Teddy, che non avendo ricevuto affetto non sa che cosa sia. C'è chi pensa che il carattere di una persona derivi da fattori innati, e chi invece dalle condizioni ambientali. Riguardo a Teddy, sarebbe difficile risalire all'origine della rabbia incontenibile che gli ribolle dentro. Capire se la prima volta sia stato spinto a uccidere dalle circostanze, dal puro orrore che può annidarsi all'interno di una famiglia, oppure se sia nato così. Insensibile al dolore, proprio e altrui. In ogni caso un destino spietato ha deciso che a incrociare la sua strada sarà una come Francine. Lei un'infanzia l'avrebbe avuta, se un omicidio rimasto senza un colpevole non avesse trasformato il suo paradiso di bambina in un inferno. E ora a salvarla arriverà Teddy nei panni del principe azzurro.