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Opera omnia. 15: Corpus Mysticum. L'eucarestia e la Chiesa nel Medioevo. Scrittura ed Eucarestia

Opera omnia. 15: Corpus Mysticum. L'eucarestia e la Chiesa nel Medioevo. Scrittura ed Eucarestia
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Brossura:
424 Pagine
Editore:
Jaca Book
Pubblicato:
01/03/2018
Isbn o codice id
9788816306066

Descrizione

«Il titolo di questa sezione dell'Opera Omnia indica chiaramente l'oggetto delle opere presentate e subito si può intuire come siamo condotti al cuore dell'esistenza della Chiesa, che vive della Parola e del Pane, nutrendosi alla Tavola dei due alimenti necessari all'esistenza. I volumi di questa sezione hanno una data lontana nel tempo (prime edizioni francesi: 1949, 1950, 1959-1993), e tuttavia corrispondono a questioni che oggi sono più che mai importanti e difficili per la teologia e per l'esistenza cristiana; soprattutto, come si vedrà, la questione della lettura e interpretazione della Scrittura. [...] Le opere di de Lubac contenute in Scrittura ed Eucarestia trattano due grandi temi, che coincidono con i fondamenti della fede e della teologia cristiana. La Chiesa, infatti, vive della Parola testimoniata e portata dal Libro, e della Eucarestia, nella memoria di Gesù, celebrazione ma anche sintesi di tutta la storia e del mistero della salvezza. Sono opere che hanno fecondato la riflessione teologica del periodo immediatamente precedente il Vaticano li, e, anche se non citate, hanno nutrito alcuni documenti conciliari tra i più importanti (sulla rivelazione, sulla Chiesa, sulla liturgia). [...] E questo il significato delle opere di de Lubac, che rimangono dei classici della teologia del XX secolo, e proprio perché classici si presentano sempre attuali. Non si può capire la Chiesa senza pensare all'Eucarestia, e viceversa (e il grande insegnamento di Corpus Mysticum). L'esegesi, ricerca attenta, rigorosa, di tutta la dimensione storica e filologica della Scrittura, ha assoluto bisogno della lettura sempre attenta al 'senso spirituale': solo così la Parola vivifica. Altrimenti rimane lettera morta, addirittura portatrice di morte.» (dall'Introduzione di Azzolino Chiappini)