Questo volume contiene alcune delle più importanti novità fra gli scritti postumi di Nietzsche. Si tratta di testi in gran parte centrati sulla Grecia antica. Come sa ogni lettore della "Nascita della tragedia", quel libro presuppone una visone globale, altamente articolata di tutta la civiltà greca - e non solo nelle sue forme letterarie. Ma scrivere sulla Grecia fu per Nietzsche, sin dall'inizio, anche scrivere 'contro' il mondo che lo circondava. Così, mentre le figure di Dionisio e Apollo sempre più spesso si pongono al centro della scena, sempre più aspra diventa in Nietzsche la contrapposizione fra la 'loro' Grecia e quella edulcorata ed eufemizzata che continuava a dominare la cultura europea. Intorno a sé, Nietzsche riconosceva allora due sole esperienze affini, nel pensiero e nella forma: quella di Schopenhauer e quella di Wagner. Di fatto, è proprio questo il periodo della sua massima vicinanza a Wagner, come testimonia la prima versione, ben più ampia e definitiva, della "Prefazione a Richard Wagner" della "Nascita della tragedia", che qui si potrà leggere. Assistiamo dunque, nei quaderni presentati in questo volume, al prendere forma di una visione grandiosa, che possimo seguire momento per momento, prima che si cristallizzi nella prima, abbagliante opera di Nietzsche.