Il volume ripercorre, attraverso un ricco apparato iconografico dove non mancano anche importanti opere inedite, le grandi stagioni dell'arte lombarda tra la fine del Settecento e il ventennio successivo all'Unità, quando il primato di Milano, da maggior laboratorio italiano della cultura illuminista al mito della cosiddetta 'capitale morale', si è imposto a livello internazionale. Il giusto rilievo conferito al centro non ha impedito la riconsiderazione di un'estesa periferia ricca di fermenti nuovi che sono emersi sia dai tre saggi di carattere generale, dovuti al curatore dell'opera, Fernando Mazzocca, sia dai capitoli di approfondimento, affidati ai più autorevoli specialisti del settore, dove, privilegiando la raffinata decorazione degli interni, tra i palazzi della Milano neoclassica, le ville del lago di Conio, le grandi dimore bresciane, bergamasche e cremonesi, per finire con quelle degli imprenditori varesini, viene fuori una straordinaria e sinora mai così delineata panoramica di questo genere. II continuo e serrato dialogo tra pittura e scultura, architettura e decorazione, identificate nei diversi contesti, ha consentito di indagare con uno sguardo davvero nuovo un secolo per tanti versi ancora sconosciuto.