Scritto nel 1939 e pubblicato nel 1941, antesignano del Neorealismo, prima prova narrativa di Pavese dopo gli esperimenti poetici in versi lunghi di "Lavorare stanca", "Paesi tuoi" ruota attorno al tema centrale della contrapposizione tra la città e la campagna, simboleggiate dai due protagonisti della storia: il meccanico torinese Berto, e il contadino Talino. La trama sviluppa, inoltre, tanti temi che diventeranno tipicamente pavesiani, tra gli altri: la solitudine, il legame forte con le proprie radici, l'incomunicabilità tra gli esseri.

Poiché la campagna è vista e raccontata attraverso gli occhi di Berto, quale un mondo quasi magico, oscuramente ritualizzato, governato da codici spesso brutali e scandito da ancestrali commistioni di erotismo e violenza, il libro, anche a causa del radicalismo linguistico usato dall'autore, improntato al più fedele naturalismo dialettale, sin dalla sua prima pubblicazione suscitò forti polemiche e scandalo. Soprattutto per la vicenda dell'incesto che vi viene raccontata, che riguarda Gisella, la sorella minore di Talino. Della procace ragazza, di cui ben presto Berto si invaghisce, si viene infatti a scoprire che ella in passato è stata violentata dal fratello. Quando anche Gisella inizierà a manifestare un certo interesse per Berto, Talino, in un accesso di furente gelosia, finirà per ferirla gravissimamente con un tridente.