Torna indietro

Pellegrino di cemento. Le Voyage d'Orient a 100 anni da Le Corbusier

Pellegrino di cemento. Le Voyage d'Orient a 100 anni da Le Corbusier
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Gabriele Capelli Editore
Pubblicato:
16/07/2012
EAN-13
9788897308072

Descrizione

Nel 1911, Le Corbusier lasciò Berlino ed intraprese un viaggio che sarebbe durato fino alla fine dell'anno e lo avrebbe condotto attraverso la Germania, la Boemia, l'Austria, i Balcani, la Romania, la Bulgaria, l'Ungheria, Istanbul, Atene, fino al Monte Athos, per poi ricondurlo in Svizzera attraverso l'Italia. Chiamò l'esperienza "Voyage d'Orient". Oggi cosa rimane? Perché non raccontare il viaggio di Le Corbusier cento anni dopo, ripercorrendolo?
Se lo è chiesto Flavio Stroppini una notte d'inverno, sfogliando i Cahiers de voyage del grande architetto svizzero. Linee, parole, qualche frase, misure, cifre e nomi di città conosciute e sconosciute. Stroppini ha capito che doveva ripercorrere quelle tracce. È partito con uno zaino e una tracolla, senza troppo pianificare nessun albergo, nessun aeroplano convinto che aver letto molti romanzi d'avventura sarebbe stato un metodo sufficiente per cavarsela. Non è andata proprio così.
Undici settimane (estate 2011) seguendo una guida di cento anni fa. Scoprendo Le Corbusier. Perdendosi e ritrovandosi. Scoprendo l'uomo e la sua possibilità di fratellanza. Stroppini scrive: «È questo il viaggio. Sorprendersi continuamente, cambiare mezzi, arrangiarsi. Sono leggero, libero, vivo. Non mi trascino più. Galleggio».
Guida? Romanzo? Resoconto? Nulla di tutto questo. Potremmo definirlo "racconto in viaggio". L'autore mescola sapientemente il quotidiano con i ricordi, gli appunti di Le Corbusier con i suoi. Luoghi, persone, sensazioni, memorie. Ci accompagna, quasi per mano, tra paesi dove sembra che il tempo si sia fermato fino a metropoli al limite della vivibilità, per passare poi da monasteri in Grecia e paesaggi mozzafiato.
Occidente-oriente-occidente. Andata e ritorno. Seguendo il percorso di Le Corbusier, ma con occhi diversi. Perché come scrive Stroppini: «Non sono un architetto. Mi affascina l'architettura. Racconto storie».