Alto, bruno, lineamenti sottili e aristocratici, luminosi occhi grigi, Tom è un bel ragazzo animato da una passione incontenibile per l'antropologia. Smessi gli abiti e le consuetudini di rampollo di buona famiglia, si trascina stazzonato ed entusiasta in giro per remote biblioteche piene di astrusi volumi sulle peculiari abitudini di lontani popoli non civilizzati. Tom ha una fidanzata, Catherine Oliphant, giornalista per riviste femminili che possiede abbastanza buon senso e ironia da non prenderlo troppo sul serio. Tuttavia non è insensibile alla giovane studentessa Deirdre Swan che non si stanca di guardarlo con occhi adoranti mentre lui snocciola complicate ascendenze e discendenze di uso tribale. Come ogni antropologo che si rispetti, anche Tom sogna di poter finalmente fare le sue ricerche sul campo. E dove se non nell'Africa nera? A lungo combattuto tra progetti futuri e rimpianti per un passato che si è lasciato alle spalle, compresa una ex fidanzata campagnola dedita all'allevamento di cani da caccia, Toni affronterà finalmente il suo viaggio africano, il cui esito non del tutto felice né l'allegria di Catherine, né la devozione di Deirdre potranno impedire. Con occhio attento e humour sottile Barbara Pym è maestra nell'indagare vanaglorie maschili e fragilità femminili nel piccolo mondo di giovani studiosi, eterne fidanzate, ambizioni e lotte di chi vuol far carriera, il tutto condito da innumerevoli tazze di tè e festini benefici nel cortile della parrocchia.