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Proprietà dei derivati della cannabis sull'Alzheimer

Proprietà dei derivati della cannabis sull'Alzheimer
Ebook
con Adobe DRM
Editore:
Pharmacology University
Pubblicato:
07/12/2021
EAN-13
1230005309726

Descrizione

Viste le alte cifre che si proiettano per il futuro rispetto alla malattia di Alzheimer, devono essere sviluppate alternative terapeutiche che permettano di ridurre al minimo gli effetti avversi o che comportino un minor rischio per la vita di un paziente, in cui è previsto il deterioramento dei processi importanti funzioni cerebrali , come la memoria e la capacità di prendere decisioni. Attualmente non esistono farmaci specifici per curare l'Alzheimer, pertanto, gli approcci terapeutici si basano sul controllo e la gestione delle manifestazioni cliniche, avvalendosi di depressori del sistema nervoso per combattere gli sbalzi d'umore e l'ansia subiti da questi pazienti. Una delle preoccupazioni è che molti di questi farmaci causino effetti avversi, che compromettono ulteriormente la qualità della vita del paziente affetto da questa malattia. Ma ancora più importante è che questi farmaci tendono ad essere altamente tossici a dosi elevate, avendo dosi letali che non sono molto difficili da raggiungere, il che implica un rischio significativo nel contesto di un paziente incline al disorientamento e ai frequenti disturbi della memoria.

Maestosamente grazie alla moderna ricerca scientifica, è stato stabilito il ruolo protettivo del sistema endocannabinoide contro le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Pertanto, gli elementi attraverso i quali i cannabinoidi possono contribuire a minimizzare l'effetto che questa malattia ha sulle cellule neuronali, includono meccanismi cellulari per regolare la risposta infiammatoria esagerata, che si genera a seguito della stimolazione del peptide beta-amiloide, nonché la promozione della sintesi di enzimi degradanti di questa sostanza. È stato dimostrato che la stimolazione del sistema endocannabinoide attraverso l'uso di fitocannabinoidi, come nel caso del CBD, promuove la neurogenesi (formazione di nuovi neuroni da cellule precursori) e innesca meccanismi protettivi contro i danni dei radicali liberi. Inoltre il 9-THC protegge il cervello da vari insulti neuronali e migliora i sintomi della neurodegenerazione.

Man mano che viene esplorato nella letteratura scientifica, diventa sempre più chiaro che il sistema endocannabinoide è strettamente correlato ad elementi che ritardano la progressione delle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer. Inoltre, gli vengono attribuite altre proprietà benefiche per questi pazienti, tenendo conto di alcuni effetti dei cannabinoidi, come l'effetto ansiolitico, antidepressivo, neuroprotettivo, oressizzante, stimolante della memoria e regolatore del sonno.

In questo modo, l'uso della cannabis medicinale si propone come alternativa terapeutica di grande interesse per la gestione e la cura della malattia di Alzheimer, posizionandosi in futuro come uno dei modi più efficaci e sicuri per curare o rallentare il processo degenerativo. in questa patologia.