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Psicologia clinica per insegnare. Con e-book

Psicologia clinica per insegnare. Con e-book
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Libro + altro:
304 Pagine
Editore:
Zanichelli
Pubblicato:
07/03/2023
Isbn o codice id
9788808299802

Descrizione

Psicologia clinica per insegnare è un libro pensato per chi insegna e per chi educa, con un'attenzione specifica all'insegnante di sostegno. E uno strumento per lavorare sulle prospettive teoriche e sugli approcci clinici utili a progettare interventi di inclusione e di cura, che tengano conto della molteplicità di dimensioni nella vita di una persona con disagio psichico. Prende in considerazione quei costrutti della psicologia clinica che analizzano, da una prospettiva biopsicosociale, le nozioni di benessere, salute e malattia. Descrive le famiglie nosografiche di svariati disturbi: traumatici, del neurosviluppo, d'ansia, del comportamento dirompente, depressivi e dell'alimentazione; e lo fa proponendo la prospettiva clinica e dimensionale dell'International Classification of Functioning (ICF), come quadro di riferimento trasversale ai singoli orientamenti. In quest'ottica, la malattia diventa un'esperienza che non coinvolge solo il "malato" in virtù della sua malattia (approccio patient-oriented) o solo la "cura" (approccio disease-oriented), ma include l'analisi delle situazioni di vita in cui la persona si muove, le caratteristiche psicologiche e le aspettative individuali nei confronti della malattia (approccio person-centered), spostando così il focus degli interventi dal to cure al to care, dall'assistenza a un progetto di vita esteso. Aggiornato all'ICD-11, alla revisione di marzo 2022 del DSM-5-TR e al DC:0-5TM del 2016, questo libro allena a guardare alla disabilità, al disturbo psichico, alla sofferenza e alla marginalità come a caratteristiche della persona che hanno bisogno, per essere comprese, di una metodologia intersezionale nella quale la formazione abbia un ruolo preponderante. E, sopra ogni altro aspetto, ricorda che l'obiettivo ultimo di chi insegna non è individuare categorie di soggetti da difendere, non è affidarsi a un'etichetta diagnostica, ma individuare le abilità delle persone (indipendentemente dalla presenza di disabilità o disagio) e le risorse individuali sulle quali lavorare. Con un obiettivo irrinunciabile: progettare pratiche di inclusione efficaci che superino la disabilità come riduzione e limitazione, come fenomeno che favorisce la discriminazione, la stigmatizzazione o la marginalità.