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Quaderni. 1.

Quaderni. 1.
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Libro:
403 Pagine
Editore:
Adelphi
Pubblicato:
22/02/1982
Isbn o codice id
9788845904837

Descrizione

I "Quaderni" di Simone Weil cominciano oggi ad apparirci per ciò che sono: un'opera unica e solitaria, senza ascendenze, senza discendenze, un cristallo perfetto composto di molteplici cristalli. Simone Weil riempì sedici grossi quaderni fra l'inizio del 1941 e l'ottobre 1942: aveva poco più di trent'anni, la guerra era nel suo momento più cupo, la vita la trascinava, come tanti rifugiati, fra Marsiglia, gli Stati Uniti, Londra, dove sarebbe morta nel 1943, dopo aver tentato in ogni modo di farsi paracadutare dietro le linee tedesche. Con prodigiosa intensità, trasmettendoci quasi il pulsare del pensiero stesso nel momento in cui si fissa, Simone Weil annotò in quel periodo questa "massa non ordinata di frammenti": tutti i temi delle sue riflessioni precedenti, che erano state soprattutto filosofiche e sociali, vi riappaiono e alcune decisive scoperte sono qui testimoniate, come la lettura dei grandi testi sanscriti, fatta con Renè Daumal. Ma ciò che subito colpisce è l'invisibile presupposto che irraggia la sua luce su queste pagine. Qui parla un pensiero trasparente e durissimo, caparbiamente concentrato su un esile fascio di parole che la Weil incontrava interrogando pochi testi inesauribili (le Upanisad, i Presocratici, Platone, Sofocle, i Vangeli..): amore, forza, necessità, equilibrio, bene, desiderio, sventura, bellezza, limite, sacrificio, vuoto. Nulla come il contatto con queste parole può rendere evidente la miseria della filosofia, della scienza, della religione abbandonate al loro 'karman' occidentale. Mentre proprio dinanzi a queste parole si accende il pensiero della Weil, che è l'esperienza stessa di "agganciare il proprio desiderio all'asse dei poli". La Weil sapeva perfettamente che quelle parole sono altrettante ordalie, perchè fanno traversare il fuoco a chi le pronuncia. Chi può pronunciarle, in quanto sa a che cosa esse si riferiscono, ne esce illeso. Ma quasi nessuno ne esce illeso. Nella bocca di quasi tutti quelle parole sono carcasse [...]