Molti anni dedicati alla crescita personale, un'attività professionale di insegnamento di comunicazione medico-paziente e di coach, e poi una diagnosi di tumore. Ed ecco che le tecniche conosciute e usate entrano nel mondo della malattia, applicandole, adattandole alla realtà del momento, nell'ottica di cosa e come che il paziente può utilizzare gli strumenti disponibili. Ne nasce un libro un po' diario e un po' manuale di auto-aiuto: "Quattro passi in galleria. Quando non vedi la fine del tunnel, arredalo". Con un pizzico di ironia, e auto-ironia, vengono affrontati quattro passi, aspetti della vita importanti da gestire quando si ha a che fare con una malattia grave: la ricostruzione del proprio mondo, andato in frantumi con la diagnosi, la collaborazione con i terapeuti, le relazioni con amici e familiari e la gestione dell'esperienza difficile. Perché molto viene fatto per una diagnosi precoce e terapie efficaci, ma ancora troppo poco per una buona qualità di vita e troppo spesso chi ha una malattia grave viene considerato paziente passivo anziché partecipante attivo del proprio benessere. Perché la guarigione, l'uscita dal tunnel, è lontana, ma arredandolo si può essere felici.