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Questa non è una canzone d'amore

Questa non è una canzone d'amore
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28 punti carta PAYBACK
Brossura:
420 Pagine
Editore:
Sellerio Editore Palermo
Pubblicato:
10/04/2014
Isbn o codice id
9788838931734

Descrizione

Un fortunato autore televisivo ha abbandonato la trasmissione cui deve la fama e una discreta agiatezza. Si chiama Crazy Love e racconta la vita sentimentale della "né buona né brava gente della Nazione". Sotterfugi, tradimenti, odio, passioni e rancori, al motto di "Anche questo fa fare l'amore". Un enorme successo, ma lui non ne può più. Felice e orgoglioso della sua scelta, una sera gli si presenta in casa un tizio che cerca di ucciderlo. Si salva la vita, ma da qui in poi cominciano i guai. Una coppia di killer colti e professionali, due zingari in cerca di vendetta, una giovane segugia col cuore in frantumi, collezionisti e contrabbandieri di souvenir nazifascisti, qualche morto di troppo. Sullo sfondo accanto a una Milano multietnica e luccicante, la vita brulicante del campo rom, la sua cultura, la sua eticità. Questo di Robecchi è un giallo e una commedia, tra Scerbanenco e le canzoni di Enzo Jannacci. Raccontata da una voce caustica e cattiva, che tutto commenta e descrive con acuminata ironia, e che tiene in equilibrio il sarcasmo ribelle e sfacciato del suo investigatore chandleriano (appassionato di Bob Dylan) e il cinismo a suo modo morale del punto di vista criminale e della vendetta.

La nostra recensione

Da uno dei più bravi giornalisti satirici italiani era lecito aspettarsi un esordio nella narrativa scoppiettante, atipico, un po’ sgangherato. Non certo nel senso che manca di una struttura narritiva credibile ed efficace, anzi, nel senso invece che quela struttura narrativa è tutta giocata sull’eccesso, sul paradosso, sull’ironia. Le attese non sono state tradite e Alessandro Robecchi ha confezionato, tra critica sociale e romanzo di costume, una commedia noir dai toni sfumati, ficcante e delicata insieme, capace di affondare lo sgurado nei (mal)costumi della società di oggi con la punta sferzante dell’ironia e senza alcuna rassegnazione. Questa non è una canzone d’amore è un romanzo che gioca con la realtà di oggi, in una Milano multietnica spalmata tra periferie degradate, incongrui grattacieli, campi rom e il mondo abbagliante - ma ben poco brillante - della TV spazzatura. La vicenda è una caccia all’uomo degna del miglior Lansdale, emozionante, senza tregua, ricca di imprevisti tragicomici, che non si risparmia morti ammazzati e rituali macabri, ma che coinvolge il lettore in una spassosa, divertente, corroborante lotta per far trionfare la giustizia, che poi alla fine sarà proprio giusto così? Robecchi fa sfilare una serie di personaggi ritagliati dal fondale cieco dell’Italia contemporanea e fa agire una coppia di investigatori improvvisati, all’apparenza assai male assortiti, ma capaci di mettere in scacco (per doveroso eufemismo) i rappresentanti della legge e di infilarsi in un ginepraio di eventi con contorno di nostalgici nazisti e relativi cimeli antiquari, palazzinari senza scrupoli, personaggi televisivi talmente esagerati da essere assolutamente veri, e soprattutto loro, Carlo e Nadia, lui autore televisivo di successo in crisi d’identità, lei precaria geniale in crisi costante: una coppia di due sub-eroi, se vogliamo, che non potrebbe esere più sghemba e improbabile, e che invece funziona alla grande.
Antonio Strepparola