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Racconti e prose (1877-1886). 2.

Racconti e prose (1877-1886). 2.
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Libro:
599 Pagine
Editore:
Guanda
Pubblicato:
01/01/1994
Isbn o codice id
9788877466570

Descrizione

Con questo secondo volume dei Racconti e Prose stesi fra il 1877 e il 1886, si conclude la pubblicazione integrale, in forma critica, della produzione narrativa di Vittorio Imbriani, il "Carlo Emilio Gadda della Nuova Italia" secondo la penetrante definizione di Contini. Dal lungo racconto di carattere fiabesco e di intento provocatorio al breve motto di sapore libertino; dall'oltranza linguistica e sessuale di una novella sfuggita quasi per miracolo alla censura del tempo e degli uomini all'impianto utopistico di alcuni testi pressoché inediti: gli ultimi dieci anni di vita di Vittorio Imbriani testimoniano una continua, insofferente ricerca di nuove possibilità espressive, che giunge agli esiti più estremi di un percorso sempre accidentato e mai banale. Insieme ai racconti più celebri, come il Mastr'Impicca (di cui si offre qui anche la prima redazione), la "scabrosa" Novella del Vivicomburio, l'incredibile rissa verbale della Compassionevole istoria e l'ultimo guizzo di Per questo Cristo, ebbi a farmi turco, il lettore incontrerà pagine molto meno familiari, come quel Libro di preghiere muliebri mai più ristampato dalla sua prima e unica apparizione nel 1881. E poi, nella seconda parte del volume, le opere rimaste frammentarie o incomplete, e sinora apparse solo su poche riviste e note solo agli specialisti dell'Imbriani: narrazioni talvolta pressoché definitive e di notevole complessità strutturale (è il caso dei Sette milioni rubati o "La Croce Sabauda"), racconti impostati e sviluppati che non hanno saputo raggiungere la conclusione (Naufragazia, Eudossia conseguita, Don Policarpio, Baldoria tedesca), o ancora rapidi e sapidi schizzi, tra il comico e il satirico (Santo Chiuppillo, e vari frammenti). Letture spesso sorprendenti e sempre gustose, da cui si potrà accedere al retrobottega dello scrittore, coglierlo mentre fissa un'idea, abbozza una trama, accoglie o abbandona un'ipotesi di lavoro; intuendo per un attimo il convulso lavorio che si nasconde [...]