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Resistere non serve a niente

Resistere non serve a niente
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17 punti carta PAYBACK
Rilegato:
319 Pagine
Editore:
Rizzoli
Pubblicato:
02/05/2012
Isbn o codice id
9788817058469

Descrizione

'La zona grigia tra criminalità e finanza, con broker senza scrupoli, banchieri accondiscendenti, politici corrotti, malavitosi laureati: un grande romanzo del nostro tempo'.
Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente) negato.

La nostra recensione

Pochi scrittori italiani come Walter Siti sanno immergersi nel magma bollente della nostra società per trarne dettagli essenziali ed evidenziare tutte le macchie e le magagne che vi si nascondono. Nei suoi ultimi romanzi ha scandagliato a fondo i terreni che ha di volta in volta calcato come “osservatore partecipante” - dal mondo della televisione a quello accademico, dalla borgata romana alla città e ai suoi recessi fatti di droga e sessualità - e ne ha sempre colto una tendenza demolitrice, quell’attesa dirompente che precede il crollo. Lo stesso avviene in Resistere non serve a niente in cui l’osservato speciale è il mondo della finanza, o per meglio dire quel perverso intreccio che si instaura tra denaro (tanto), sesso e crimine. La vita di Tommaso Ardicò è un paradigma perfetto di questa perversione. La sua nascita nella borgata romana, l’infanzia disadattata, un riscatto che non nasce dalla determinazione a liberarsi ma da una casualità criminale, e il successo negli affari, i legami illeciti, fino all’evidente disagio di sé che lo costringe a vuotare il sacco, a raccontare tutto, ad affidare la sua vita a un narratore. La bravura mimetica di Siti sta nell’attirare il lettore verso questo personaggio disgustoso, disturbante e disturbato, un criminale freddo e astuto che vive nel lusso e si alimenta di male. Forse non arriva a farcelo amare - eppure, perché no?, i lettori potrebbero anche restarne affascinati - ma a dargli un senso sì, a scoprirlo lentamente e a fare affiorare una curiosità, per quanto malsana e obliqua, nei confronti di quest’uomo deteriorato. Con i libri di Siti si riacquista il gusto del romanzo, cioè il piacere di lasciarsi trasportare da una narrazione fluente e naturale, senza profonde fratture nello scorrere della vicenda, grazie a una prosa attenta e limpida, ma anche così sospesa ed evocativa da rammentare i grandi romanzi dell’Ottocento europeo.
Antonio Strepparola