Biografia di un ragazzo campione che, dalle favelas di Rio, arriva alle stelle, è considerato il miglior giocatore del mondo e poi precipita nel buio di tre anni incredibili, seguiti da incidenti gravissimi. Molti cominciano a pensare, e a dire, che la sua carriera è stroncata, finita. Lui non si arrende, lotta con tanta volontà, una lotta contro il destino. La sua società, l'Inter di Milano, gli è costantemente vicina. Il presidente del club, Massimo Moratti, lo adora. La stagione 2001-02, quella del recupero, è una stagione faticosa, difficile, dal finale amaro. La ripresa è contrassegnata da speranze e ricadute, stop, dolori e lampi di classe purissima. Nascono le prime incomprensioni con i tifosi che gli vogliono bene, ma hanno fretta di vederlo essere, finalmente, decisivo in una squadra vincente. L'anno calcistico italiano finisce con l'Internazionale che regala lo scudetto alla Juventus in un'ultima, pazzesca, giornata di maggio. E la sostituzione di Ronie, il suo pianto disperato a titolo incredibilmente perduto. Lui fugge, da tutto e da tutti, forse soprattutto dai suoi fantasmi. Vola in Brasile a preparare un Mundial fondamentale, tra lo scetticismo di molti. Invece lotta, s'impegna, cresce di condizione insieme alla sottovalutata Nazionale verde-oro. È come una favola che davvero si realizza, che va avanti in pienezza fino alla fine. Brasile pentacampeao e Ronie capocannoniere, con otto bellissimi gol, della Coppa del Mondo. Il sogno è diventato realtà, i tifosi impazziscono, quelli dell'Inter lo aspettano per una stagione finalmente trionfale, che li ripaghi di tutte le amarezze del passato. Ma ad agosto succede di tutto, e, dopo una girandola di colpi di scena, è decretata la fine del quinquennale, fortissimo rapporto di Ronaldo con l'Inter di Milano. Il Fenomeno inaspettatamente spiazza tutto e tutti, come ai tempi del Barcellona, costringe Moratti a cederlo, a condizioni dignitose ma non certo esaltanti, al grande Real Madrid. Un colpo di bisturi, il velo si squarcia, l'illusione finisce. Per i suoi adoratori italiani, questo uomo-ragazzo-campione-bambino diventa un giuda, un traditore, che non merita neppure d'essere più nominato. Nasce così un libro che da biografia complessa, romanzo di vita, passa la mano ad un formidabile istant-book che rende fedelmente conto di un periodo finale contraddittorio e paradossale. Nell'esito di un racconto a due voci, tutto si mescola, speranze e delusioni, illusioni e rivelazioni. Con la collaborazione di Andrea Scanzi.