Oggetto del libro è l'opera di Elvira Notari, forza trainante della napoletana Dora Film e autrice di circa sessanta lungometraggi e oltre un centinaio tra cortometraggi e documentari. L'indagine si muove attraverso le interferenze tra i filmati della pioniera del cinema italiano con racconti, immagini pittoriche e fotografiche, luoghi architettonici. La Dora Film fu, effettivamente una "casa" di produzione popolare che faceva cinema "di strada". L'architettura narrativa dei cupi melodrammi di Notari scaturiva dal corpo della cultura popolare urbana. Le fisionomie locali, gli attori presi dalla strada e le battute dialettali parlavano il testo della città. Voce sensibile alla condizione della donna, Notari infondeva di una impronta femminile la narrazione. La ricerca microstorica di Giuliana Bruno sulla Dora Film è parte di vasto progetto transculturale che, a partire da una teoria della storia e della storiografia filmica, investiga saperi locali e regionali e il discorso femminile.