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Saranno idee d'arte e di poesia

Saranno idee d'arte e di poesia
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Brossura:
302 Pagine
Editore:
Neri Pozza
Pubblicato:
01/01/2006
Isbn o codice id
9788854500969

Descrizione

Il 4 aprile del 1956, in una lettera a Goffredo Parise in cui rimprovera allo scrittore vicentino di aver smarrito, nel suo ultimo racconto "Il fidanzamento", l'esuberanza patetica e piena di forza della sua opera prima "Il ragazzo morto e le comete", Neri Pozza scrive: "Non ti dolere di questo parere negativo, io sono un vecchio provinciale con idee estremamente chiare anche se sbagliate (per te). Saranno idee d'arte e di poesia, che fanno pochi soldi, ma sono le sole capaci di sedurmi o interessarmi. Il resto, per me, è buio e vanità". La fede ostinata nel carattere d'arte e di poesia del lavoro editoriale attraversa da cima a fondo questi carteggi, che qui pubblichiamo per la prima volta nella loro completezza, tra l'editore vicentino e gli scrittori con cui ebbe un rapporto privilegiato di amicizia e di collaborazione: Dino Buzzati, Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale e Goffredo Parise. Dal 1946, quando Neri Pozza fondò la sua casa editrice, fino al 1988, l'anno della sua morte, l'editore intrattenne rapporti epistolari con le figure di spicco della cultura italiana del Novecento: da Giuseppe Prezzolini a Emilio Cecchi, da Massimo Bontempelli a Mario Luzi, da Camillo Sbarbaro a Corrado Govoni, da Carlo Diano a Concetto Marchesi, da Elémire Zolla a Amedeo Maiuri. E' nelle lettere a Buzzati, Gadda, Montale e Parise, tuttavia, che emerge davvero la figura di Neri Pozza editore. Come ha scritto Fernando Bandini, Pozza "aveva già in mente per suo conto dei libri che pensava mancassero, e li proponeva agli autori che gli sembravano i più adatti a scriverli. Se avesse potuto li avrebbe scritti tutti lui di suo pugno". E' Neri Pozza che, nel 1950, sedotto dall'idea di un'opera di Buzzati indica all'autore del "Deserto dei Tartari" la via per "un libro serio, vivo, necessario alla sua storia di scrittore". È Neri Pozza che, contro il parere dei critici che lo consideravano oscuro, pubblica Gadda e il suo "Primo libro delle Favole", un titolo non compreso o addirittura sbeffeggiato quando apparve. E' Neri Pozza che stampa coraggiosamente l'esordio in prosa di Montale, quella "Farfalla di Dinard" che esce nel 1956, con copertina rosso mattone, in un'edizione fuori commercio di 450 esemplari, con allegata un'incisione di Giorgio Morandi. E' l'editore vicentino, infine, che non esita, in nome della chiarezza dell'arte e della poesia, a indicare 'orrori' ed 'errori' a Goffredo Parise, diventando, come ha scritto Silvio Perrella, oltre che il suo editore anche "il suo primo critico". A sessant'anni dalla nascita della casa editrice che reca il suo nome, con la pubblicazione di questi carteggi e della monografia "Neri Pozza, la vita, le immagini", appare sempre più evidente il posto di rilievo che spetta all'editore vicentino nell'editoria e nella cultura del Novecento.