Ma cos'è sto libro? E un simpatico manualetto illustrato sull'appassionante arte di porre le pietre in precari ed improbabili equilibri. Chissà, forse anche il più vecchio gioco del mondo. Un ante litteram dell'antistress, della meditazione, della maestria manuale e dell'inaspettato stupore. Tuttavia non è solo questo. Poichè essendo governata dalla forza di gravità, che è una legge non falsificabile, quest'arte sollecita inevitabilmente anche un risveglio alla realtà, che è necessario, meraviglioso e notoriamente duro come la pietra. Tenere tra le mani questa materia primigenia ed archetipica ci ancora alla Terra, perché ne è la "mater", ne trasmette la memoria. Nel mettere le pietre in equilibrio questo simbolo di permanenza si sposa fatalmente con quello di transitorietà in un unione degli opposti che è anch'iesso espressione di verità. Le antiche pietre sono incantatrici e meravigliose, forti e sicure, magiche e misteriose, uniche ma socievoli, stanno volentieri insieme, come gli esseri umani. E così mentre le quinte e i fondali dell'attuale posticcia scenografia vanno inesorabilmente fessurandosi è pur sempre possibile fare esperienza di sana e vivificante consapevolezza, magari pure con allegra passione e divertimento.