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Scuorno (vergogna)

Scuorno (vergogna)
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Rilegato:
208 Pagine
Editore:
Mondadori
Pubblicato:
26/08/2008
Isbn o codice id
9788804582601

Descrizione

E' un'emergenza, la munnezza, ma non è la prima volta: Napoli è abituata alle emergenze. E l'emergenza sociale è come se sollecitasse un'emergenza anche nella scrittura, che tallona affannosa gli eventi e così facendo agita sempre e soltanto la superficie, ogni volta ribadisce ciò che è stato spiegato e rispiegato; e quanto più si allarma e si indigna, tanto più si svuota. Francesco Durante invece parte dalla cronaca più convulsa per innescare un meccanismo che manda in controtempo l'attualità sovvertendo poco alla volta o sgombrando di colpo le idee comuni, le parole d'ordine abusate, le controversie da talk show. Per ricollocare le questioni nella luce più vera Durante attinge alla politica, all'antropologia, alla geografia, alla sociologia, alla cronaca - anche la cronaca, certo, intesa nel suo valore di conoscenza e depurata dalle scorie - e alla storia. Con voce da narratore ci racconta che cosa c'è dietro la catastrofe, finalmente risponde alla domanda che tutti si sono posti: ma come è stato possibile arrivare a tanto? E nel racconto Durante si mette in gioco, mescola alle vicende della città il proprio personale vissuto in un amalgama che è insieme assunzione di responsabilità e dolorosa presa di distanza, estraneità e appartenenza. La vergogna, lo 'scuorno' del titolo, in questa visione meno schematica dei problemi, nell'ottica larga e spiazzante della letteratura, non è più così scontato chi debba provarla. E se scuorno deve essere, sulla fronte di un popolo che molto ha fatto per farsi detestare e altrettanto per farsi amare, che sia uno scuorno autentico, bruciante, ma non disgiunto dalla fierezza e dalla rabbia. "Scuorno" ripercorre gli episodi più emblematici della storia di Napoli e del suo territorio, riuscendo sempre ad allargare il discorso dalla metropoli all'intero meridione. Durante non perde di vista la costante duplicità con cui quasi tutti gli episodi si presentano e, alieno per indole e per cultura dal lasciarli lì a sobbollire in un brodo ambiguo, in un'unica melassa dolceamara, ogni volta estrae, pazientemente, sia le ragioni per vergognarsi sia quelle per chiedere giustizia.