In un'epoca come quella attuale in cui addestrare un cane con il solo potere dello sguardo può fare la differenza tra un provetto Cesar Millan e un incantatore di polli, finalmente un romanzo capace di ridare dignità a chi i cani li ama davvero, ma non diventerà mai un vero capobranco.
Nel mezzo di questo percorso lungo una vita, grazie a uno dei tanti fidanzati a tempo determinato, un meticcio ingestibile irrompe nella quotidianità di Cinzia come una calamità, provocando una serie di incidenti imbarazzanti e paradossali, in cui lei resta intrappolata.
Con l'esperienza come volontaria in un canile, di fronte ad animali che hanno perso tutto o non hanno mai avuto niente, inizia un percorso di riflessione che porterà la protagonista a raggiungere una sorta di pace interiore. E la conclusione è la più semplice: conta solo l'amore per i cani, per quello che, tutto sommato, Cinzia può comunque definire il suo "branco".