"io vorrei dire di questo poeta, la straordinaria intimità, l'alta, dignitosa intimità, che riesce a stabilire col lettore, un vero e proprio scambio di sentimenti, i più gelosamente privati e i più struggentemente pubblici. E la forma è qualcosa di strettamente funzionale: ma funzionale, dico, non al solo oggetto della comunicazione, ma al suo sentimento". (Pier Paolo Pasolini)
"Basta inoltrarsi un poco in questo testo poetico per accorgersi che l'autoironia copre una condizione di sofferenza. La stessa tonalità crepuscolare, la 'quotidianità' così sottolineata nel linguaggio, il gioco delle assonanze, delle rime interne, delle 'battute' finali - tutto mi sembra usato consapevolmente per rendere 'dicibile' quello stato di forte sofferenza". (Pietro Ingrao)