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Stadi sul cammino della vita. Vol. 1: Lectori benevolo! In vino veritas. Considerazioni varie sul matrimonio

Stadi sul cammino della vita. Vol. 1: Lectori benevolo! In vino veritas. Considerazioni varie sul matrimonio
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Brossura:
232 Pagine
Editore:
Se
Pubblicato:
08/06/2017
Isbn o codice id
9788867232284

Descrizione

¿Gli `Stadi sul cammino della vita¿, che presentiamo qui nella prima traduzione italiana, sono l'ultima opera pseudónima di Kierkegaard; l'ultimo libro, dunque, dello scrittore giovane, e forse in assoluto il suo più inquietante e più bello. A seguirne la storia nei `Diari¿, la vediamo pensata in origine come due libri indipendenti, tutti e due variamente agganciati al modello di `Aut aut¿, ma, a differenza di `Aut aut¿, collegati da un unico tema: lo stesso del `Simposio¿ platonico, la natura e gli effetti dell'amore, cui si aggiunge - nella prima parte - uno studio fenomenologico della «categoria» della donna. I due libri sono il lungo e sofferto `Colpevole? non colpevole?¿, progettato in origine come il tassello mancante ad `Aut aut¿: un `Diario dell'amante infelice¿ in aperto contraltare a quello del Seduttore e con una vicenda di rinuncia erotica simile a quella della Ripetizione, ma scritto, contro le fluviali abitudini di Kierkegaard, lentamente e penosamente in quasi due anni. E il dittico `In vino veritas¿ e `Considerazioni varie sul matrimonio¿, una nuova versione di quello su cui è costruito `Aut aut¿, destinato a chiamarsi `Il dritto e il rovescio¿ e a mettere ancora una volta a confronto il mondo «estetico» (rappresentato dal voluttuoso banchetto) e la sfera «etica» (rappresentata dal giudice Vilhelm, sposato, padre e «pilastro della società»). Contro tutte le apparenze, il numero di richiamo del libro - il brillantissimo `In vino veritas¿, giudicato da Brandes «non inferiore al suo modello, il `Simposio¿ di Platone; e non esiste elogio maggiore» - ha dietro di sé una composizione eccezionalmente faticosa, fra secche dell'immaginazione ed eccessi del pensiero: e tuttavia ne svapora completamente il ricordo fin dalla felice, dubbiosa sospensione dell'attacco.¿ (Dall'Introduzione di Ludovica Koch)