La prima "Storia della letteratura giapponese" in italiano che inquadri il fenomeno letterario in un più vasto contesto culturale, spaziando nei campi della storia, della filosofia, della religione e dell'arte. Kato Shunchi esamina inoltre autori, opere e movimenti spirituali non soltanto nelle loro specificità linguistiche ed estetiche, ma nel rapporto con una realtà di strutture sociali e di valori di cui la letteratura è specchio e protagonista a un tempo. Questo primo volume - cui seguono un secondo (dal XVI al XVIII secolo) e un terzo (dall'Ottocento ai giorni nostri) - giunge sino al XVI secolo e spazia dalla più antica antologia poetica, il Man'yoshu, ai racconti popolari, dalla narrativa delle 'dame di corte' di Heian tra cui primeggia l'immortale capolavoro di Murasaki Shikibu, "Storia di Genji", alle epopee cavalleresche. Filo conduttore di tutta l'opera è la convinzione dell'autore che i giapponesi (al contrario dei cinesi e degli occidentali) non siano affatto portati al trascendentale e all'assoluto, ma siano ancorati a 'questo mondo' in una visione prettamente terrena della vita che egli ritrova nella maggior parte della loro produzione culturale.