Quindici racconti di formazione sentimentale che esprimono la superficie capricciosa dell'eros, là dove si raccoglie forse la sua profondità più nascosta. Chi racconta, usando una lingua quotidiana, vicina al parlato e un po' spaesata, è un dongiovanni in analisi divenuto padre, stordito dalla malinconia e distratto per noia, fedele e traditore, romantico e ossessionato da un 'languore belluino', vagabondo e attratto da una quiete contemplativa. La vita scivola via quasi senza accorgersene, in questo diario intimo di uno svagato uomo del sottosuolo, sempre sul punto di diventare tragico ma quasi condannato per ragioni temperamentali ad un tono 'da commedia'. E alla fine, galleggiando senza ormeggio tra incontri perduti e precise responsabilità, scoprirà quello che già era contenuto all'inizio: una 'grazia' dell'esistenza, la semplice virtù di saper guardare le cose e riconoscerle. (Filippo La Porta)