Torna indietro

Teatro popolare. Notte all'italiana-Storie del bosco viennese-Kasimir e Karoline-Fede speranza e carità

Teatro popolare. Notte all'italiana-Storie del bosco viennese-Kasimir e Karoline-Fede speranza e carità
17,10 -5%   18,00 

Ordina ora per riceverlo martedì 14 maggio. 

34 punti carta PAYBACK
Libro:
297 Pagine
Editore:
Adelphi
Pubblicato:
01/01/1974
Isbn o codice id
9788845900846

Descrizione

Non si vive di solo Brecht - e in questi ultimi anni, nei paesi di lingua tedesca, critici, lettori e pubblico hanno riscoperto con molto clamore un'altra grande figura del teatro del Novecento, la cui critica sociale non è certo meno corrosiva di quella di Brecht, e che pure da lui si differenzia in tutto, nei procedimenti, nell'educazione, nel senso della forma: Odon von Horvath (1901-1938). Nel suo sangue si mescolavano molte delle nazioni dell'Impero, tanto che egli diceva di essere una "tipica faccenda austroungarica" - e, di fatto, Horvath può essere considerato come l'ultimo rappresentante del teatro viennese, che era sempre riuscito a essere, al tempo stesso, popolare e sottratto alle vane tentazioni del verismo. Ma Horvath si trovò davanti al paradosso di scrivere teatro popolare in un'epoca in cui il popolo era ormai diventata un'entità fantomatica - e in un periodo sinistro della storia, quando il nazismo era già una costellazione compiuta in tutti i suoi elementi e aspettava soltanto di raccogliere il potere. Horvath si accorse subito di vivere in un mondo abitato "per il novanta per cento da piccoli borghesi appena riusciti, o non ancora, a diventare tali, comunque da piccoli borghesi". Vide anche che la loro principale caratteristica era una sorta di fatale coazione a esprimersi, sentire, e vivere nel 'kitsch'. Riconosciuto questo dato, Horvath ne trasse le conseguenze formali con perfetta lucidità. Le sue grandi "commedie popolari", che in questo volume si presentano, sono tutte delle enormi ballate di morte, dove i numerosi personaggi si alternano con musicale leggerezza sulla scena per dire atroci frasi fatte e compiere infine atroci atti, sullo sfondo di musiche pregne di 'kitsch' o costrette di violenza a diventare tali: l'operetta, le canzoni di birrerria, i valzer, la barcarola dei "racconti di Hoffmann". In un certo senso tutto questo teatro è citazione da una mostruosa, stavolta inesauribile 'vox populi', e tale procedimento formale, di [...]