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Terra, terra!...

Terra, terra!...
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Brossura:
342 Pagine
Editore:
Adelphi
Pubblicato:
01/01/2005
Isbn o codice id
9788845919800

Descrizione

Nel 1969, dopo vent'anni di esilio (e trentacinque dalla pubblicazione delle "Confessioni di un borghese", il primo suo volume di memorie), Marai decide di sfogliare quell'album di immagini morte che si porta dentro e di raccontare gli anni atroci del dopoguerra. In un montaggio implacabile e sontuoso ci fa sfilare quelle immagini davanti agli occhi: dall'apparizione fantasmagorica dei russi sulla sponda del Danubio alle rovine di Budapest, dove Marai va a cercare quel che è rimasto della "vecchia vita" e trova la sua casa ridotta a un cumulo di macerie. E poi il faticoso ritorno a una parvenza di normalità in una città dove tutti odiano tutti. E ancora il tentativo, nell'aprile del '46, di ritrovare quell'Europa tanto amata e idealizzata, che ora gli appare "sterile, dal vago odore di cadavere, come immersa nella formalina". Sarà, una volta ancora, il desiderio di scrivere nella lingua materna a fargli decidere di tornare in un Paese mutilato, dissanguato, atterrito, sul quale il feroce processo di sovietizzazione stende una ragnatela che si fa "ogni giorno più fitta e appiccicosa". Infine, dopo un anno e mezzo, nel settembre del 1948, quando gli è stata ormai tolta la libertà di scrivere ("Il papa letterario dei comunisti, uno studioso di estetica di nome Gyorgy Lukacs," annota Marai nel diario "mi decapita nella rivista del suo partito") e, soprattutto, la libertà di tacere, la decisione di andare via, o meglio di "andare verso qualcosa". A spingerlo è la "nostalgia della Terra": il desiderio di "vedere quello che dalla coffa dell'albero maestro della caravella di Colombo aveva visto il mozzo quando, all'alba, con la voce rotta dall'emozione, aveva gridato: 'Terra, terra!...'". Fra i molti che hanno raccontato quegli anni in Europa, Marai spicca per la potenza della parola, per la perfetta lucidità della mente e per la sua capacità di mostrarci la guerra e ciò che ad essa è seguito come varianti di un identico orrore.
Scritto nel 1969, questo secondo volume delle memorie di Sandor Marai (1900-1989) fu pubblicato a Toronto nel 1972.