Torna indietro

Timira. Romanzo meticcio

Timira. Romanzo meticcio
19,00 -5%   20,00 

Ordina ora per riceverlo venerdì 26 aprile. 

38 punti carta PAYBACK
Brossura:
525 Pagine
Editore:
Einaudi
Pubblicato:
11/05/2012
Isbn o codice id
9788806205928

Descrizione

In un capolavoro del neorealismo, "Riso amaro" di Giuseppe De Santis, oltre a Silvana Mangano in hot pants compare una strana mondina nera. Il suo nome è Isabella Marincola, ma in Somalia si farà chiamare Timira. Donna appassionata e libera, nata nel 1925 a Mogadiscio, è una figura nascosta e leggendaria, uno scrigno di storie intrecciate, tra Europa e Africa, che questo libro per la prima volta disseppellisce. Timira è un "romanzo meticcio" che mescola memoria, documenti di archivio e invenzione narrativa. Scritto da un cantastorie italiano dal nome cinese, insieme a un'attrice italosomala ottantacinquenne e a un esule somalo con quattro lauree e due cittadinanze. Per interrogare, attraverso l'epopea del passato, un tempo che ci vede naufraghi, sulla sponda di un approdo in fiamme. Questo tempo dove ci salveremo insieme, o non si salverà nessuno.

La nostra recensione

Una moltitudine di parole, di tempi, di storie, di sentimenti. Una moltitudine di documenti a cui il collettivo Wu Ming mette ordine con rigore storico e grande passione narrativa per raccontare la vera storia di Tamira. Mondina nel capolavoro di Giuseppe De Santis, Riso amaro, Tamira nasce Isabella Marincola, da madre somala e padre italiano, che deciderà di crescere lei e suo fratello Giorgio nella Roma di Mussolini. Modella per Guttuso, attrice, esule ribelle, divisa tra due patrie, Tamira, nella ricostruzione che ne fa il figlio Antar Mohamed, è una donna in lotta per i suoi diritti. Protagonista di storie intrecciate tra Europa ed Africa, conduce una vita libera e impavida. Troppo nera per essere italiana, ma non abbastanza per la Somalia, tanto da renderla dolorosamente una profuga in patria. Attraverso la sua storia e quella di un colonialismo che neppur si nomina più, ripercorriamo la nostra di storia, di quell'Italia delle terre di frontiera, tra le contraddizioni della Prima Repubblica e le macerie della Mogadiscio degli anni Novanta.
Athena Barbera