"Tra moje e marite" raccoglie in volume tre commedie in vernacolo abruzzese che hanno il medesimo filo conduttore: tipiche schermaglie tra marito e moglie, nella rappresentazione quotidiana della vita di tutti i giorni. L'ambientazione dei testi è quella tipica del genere della rappresentazione dialettale, ovvero domestica e dimessa, spesso contadina e pre-tecnologica, rivisitata alla luce di una sensibilità attualizzata e contemporanea, in ogni caso più moderna. In "Zi' Francischine" si evidenziano i chiassosi contrasti tra i coniugi venutisi a creare per la momentanea coabitazione con una vecchia zia, lasciata sola da una smorfiosa bandante. In "Pasquale ha jite in pinzione" il protagonista, avversato dall'avida moglie, tenta di godersi a modo suo il meritato riposo della pensione. In "L'infuse miraculose", invece, tutto ruota intorno a un libretto con la copertina rossa, contenente magici filtri e misture che la moglie, complici le amiche, vuole propinare al marito. Una lettura fresca e divertente, che non tralascia, nel contempo, una riflessione più matura sul senso della vita e degli affetti.