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Tre anni luce

Tre anni luce
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34 punti carta PAYBACK
Brossura:
352 Pagine
Editore:
Feltrinelli
Pubblicato:
23/01/2013
Isbn o codice id
9788807019333

Descrizione

Certi amori sembrano distanti anni luce. Eppure a volte sono i più importanti, gli unici che contino davvero per noi: quelli che fanno nascere l'universo in cui viviamo. Cecilia e Claudio, medici nello stesso ospedale, imparano a parlarsi e a desiderarsi in un tempo cadenzato dalla ritualità dei pranzi, dall'infittirsi di conversazioni e confidenze, da un'attrazione reciproca che, per quanto intensa, non riesce a manifestarsi, come una costellazione non ancora tracciata. Ma a vederla da fuori la loro storia è visibilissima: visibili le cautele che li allontanano - sono un uomo e una donna che vengono da convivenze esaurite e tuttavia non spente, lei accesa da una tormentata maturità di madre, lui protetto da una polvere di timide certezze -, visibile l'amore che li unisce. E proprio allora che al loro tavolo siede un giorno la sorella di Cecilia, l'estroversa e generosa Silvia. In un gioco sempre più accelerato di rivelazioni e rincorse, Claudio, Cecilia e Silvia finiscono con l'abitare un triangolo singolare. E da lì in poi è come se l'amore cercasse un'altra strada, e questa strada s'aprisse il varco fra le scorie del passato, verso l'imprevedibile disegno di un nuovo universo affettivo.

La nostra recensione

Seduto su una poltroncina di vimini, Claudio Viberti osserva noncurante la spianata di cortili deserti offerti alla vista dal suo appartamento al quinto piano del palazzo dove ha sempre abitato. Tre piani sotto vive l’anziana madre e accanto a lei l’ex moglie con il nuovo marito, che si prende cura dell’ex suocera più del figlio. Questo quadro esistenziale rivela molto del personaggio: insicuro, apatico, indeciso, malinconico. La vicenda è raccontata seguendo i punti di vista dei tre protagonisti: la parte di Claudio, la parte di Cecilia, la parte di Silvia, e a riportare le tre prospettive diverse è, molti anni dopo, il figlio di Claudio... sì, il figlio, ma avuto da chi? Questo è l’imprevisto dell’amore, perché questa è ‘anche’ una storia d’amore, una vicenda che Andrea Canobbio racconta con l’intensità introspettiva che gli è propria fin dai suoi primi romanzi, Vasi cinesi e Traslochi. Questi sguardi che provengono da punti diversi completano i vertici di un triangolo sentimentale, tipico nella sua ovvietà (quanti se ne vedono in letteratura e nella vita reale!). E se è vero che l’amore comunque c’entra, non è certo l’amore a esaurire tutte le emergenze della vita. Tutto è molto più complicato e tanto più intrigante se a raccontarlo è uno scrittore come Canobbio, mai banale, mai casuale, e invece sempre attento agli intrecci, alle contraddizioni, alle asperità. In sostanza, attratto dalle emozioni e dal loro tortuoso farsi strada nel magma freddo e bloccato che a volte diventa la vita, soprattutto quando ci si volta con affanno a cercare ciò che si è lasciato alle spalle. Claudio Viberti quindi non è solo il vertice di un comune triangolo amoroso, è un ammasso confuso di sentimenti, rimpianti, rimorsi, paure che disordinatamente scivolano giù, travolgendo chi, da un lato e dall’altro, a lui si lega. Tre anni luce, come ho detto, è ‘anche’ una storia d’amore, ma non si ferma qui: è l’aspro racconto di una scelta e di una sfida. Tutti i personaggi del libro, infatti, in fondo hanno un grande problema comune: un problema con il concetto di paternità e di maternità, cioè un problema con il concetto di futuro.

Antonio Strepparola