Primo romanzo di Herman Melville, in parte autobiografico, venne pubblicato a Londra nel 1846. Narra l'avventura occorsa all'autore, ospite-prigioniero del popolo Typee, originario delle Isole Marchesi (nell'odierna Polinesia francese), in seguito alla sua diserzione dalla baleniera Acushnet, insieme al compagno di bordo Richard Tobias Greene, nel luglio 1842. Melville si infortunò alla gamba durante la fuga dall'Acushnet e a Greene fu permesso di lasciare i Typee per andare a cercare un medico, tuttavia fu distratto dalla missione e non ritornò mai più. Poco dopo, Melville venne tratto in salvo dalla baleniera australiana Lucy Ann.

"Typee" è molto più di un romanzo. Studio antropologico di una cultura nativa esotica e selvaggia, impressionò e allo stesso tempo spaventò Melville (i Typee erano presumibilmente cannibali). Il protagonista del romanzo, Tom, trascorre quattro mesi in un'isola paradisiaca polinesiana. Le sue possibilità di fuga sono limitate, sia a causa della sua gamba gonfia, sia ad opera del suo carceriere personale, il devoto Kory-Kory. Durante la permanenza sull'isola, Tom è affascinato e incuriosito dai costumi sociali e religiosi del popolo, ma in fondo disgustato dalla loro indolenza e dal cannibalismo. Alla fine, il protagonista sceglierà la 'civiltà', rispetto alla vita idilliaca dell'isola, anche nonostante l'amicizia stretta nel frattempo con diversi indigeni, e in particolare con la bellissima Fayaway.