Siamo davvero gli artefici del nostro destino? Può darsi. Ma per chi o per cosa decidiamo di fare determinate scelte? Per noi stessi ovviamente. Sarebbe inutile negarlo. Ma come? Cercando ed ancora piú spesso inseguendo qualcuno o qualcosa che si vuole possedere, per necessità o per desiderio alla quale, a parte qualche cocente delusione, non si vorrá piú rinunciare. Una persona è molto difficile possederla, quasi impossibile, semmai, accetta di volerlo essere, ma una cosa si può possedere per sempre, senza rendersi conto che, siamo noi in fondo ad appartenere ad essa. Quindi chi, meglio di loro, soprattutto quelle dalle quali, per i piú svariati motivi, ci si separa raramente o ci hanno anche solo accompagnato per un breve periodo, conoscono, a modo loro, realmente cosa ci accade intorno, le casualità, le coincidenze, ció che noi ignoriamo e soprattutto cosa noi facciamo per loro, senza tralasciare che sono anche i custodi di segreti che talvolta, anche a chi si ama si vuole nascondere ma a loro no, anzi possono essere spesso complici dei nostri piani. Bruno, il protagonista dopo una lunga convivenza con molte di esse, nel negozio di cose usate appunto, ha iniziato ad interrogarle attraverso la propria immaginazione, vedendole non solo come testimoni di fatti incredibili ma spesso anche protagonisti di storie fantastiche questa é semplicemente la cronaca di una sua comune giornata di lavoro, una giornata, che si rivelerà invece molto, molto particolare .