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Valore dei giorni (Il)

Valore dei giorni (Il)
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30 punti carta PAYBACK
Libro:
251 Pagine
Editore:
Feltrinelli
Pubblicato:
23/02/2010
Isbn o codice id
9788807018015

Descrizione

Marco e Domenico Leoni sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi, tanto nel fisico quanto nelle scelte di vita. Marco è organizzato, efficiente, metodico, introverso, vive a Roma e ha fatto carriera in una multinazionale; riversa tutte le proprie energie nel lavoro e assiste senza particolari turbamenti allo sfilacciarsi del suo rapporto con la moglie Isabella. Domenico è disordinato, esuberante, eccessivo, vive una tranquilla e per lui appagante vita di paese a Porto San Giorgio, dove con l'aiuto del fratello ha messo su un negozio di porte e finestre e dove si è innamorato di Teresa, una donna molto più giovane di lui, madre di due bambini. Marco è convinto che Teresa sia soltanto un'arrivista, ma è troppo assorbito dalla sua professione per preoccuparsi davvero del fratello. Per una volta, però, è costretto a mettere il lavoro in secondo piano: Domenico muore all'improvviso. La scomparsa del fratello - e con essa, la vicinanza di Teresa e dei suoi bambini, della madre che non vedeva da tempo; l'incontro con un sacerdote; le prime avvisaglie di una crisi finanziaria destinata a squassare gli equilibri mondiali; il contatto con una dimensione di vita più umana e naturale - accelera e rende infine manifesta una crisi interiore che lui non può più fingere di ignorare e che lo porta a ripensare la propria vita e le proprie scelte, affettive e professionali, in termini molto diversi da quelli ai quali era abituato.

La nostra recensione

Non c'è coraggio né cuore in Marco. Senza cuore maneggia una vita che lo ha reso importante manager di una multinazionale finanziaria, mentre il valore dei suoi giorni è scandito dai tempi rapidi, dalle cifre, dagli affari finché la giostra dei viaggi da una capitale all'altra diventa sempre più veloce, sempre più ripida, incalzata dalla crisi economica e dalle sue terribili conseguenze. Marco si crede fortissimo ma sente di non avere coraggio, certamente non quello di lasciare un posto di lavoro nel quale comincia a sentirsi a disagio, ma neppure quello di approfondire i troppi silenzi e i rari sorrisi di sua moglie. Marco lavora, lavora per non pensare, lavora per non fare i conti con se stesso, con le persone che lo circondano, con l'ordine sterile della sua vita. La parola intimità è sconosciuta a lui che, per primo, rifiuta di prendere coscienza di se stesso, perché anche quando ritorna a Porto San Giorgio, sulle coste marchigiane, dove vive il fratello Domenico, la mente di Marco continua a monetizzare quel tempo come perso, senza valore. I due fratelli si guardano, ma non si vedono, si parlano ma non si comprendono. O meglio Domenico, che dopo la tragica morte del figlio ha deciso di vivere in provincia, gestendo un negozio di serramenti, vede con molta chiarezza il deserto di sentimenti in cui Marco si muove. Lui che ha trovato il valore dei suoi giorni nei rapporti che riesce ad intessere con le persone di cui si circonda e nelle soddisfazioni spicciole di cui le sue giornate sono costellate, vede Marco dibattersi e annaspare nel vuoto della sua esistenza. Sarà la morte improvvisa di Domenico, che ama il fratello quanto questi appare come privo di sentimenti reali, a costringere Marco a una sua personalissima resa dei conti, tra passato e presente, tra lavoro e famiglia. Marco cede senza lottare davanti al corpo del fratello, come se, con la sua morte, tutto ciò che aveva importanza fino a pochi minuti prima perdesse pian piano intensità. Avvolto nel giaccone di Domenico, mente tenta di prendere sonno su un divano che non gli appartiene in una casa fredda come lui stesso era fino a pochi giorni prima, Marco inizia a chiedersi se davvero non ci sia la possibilità di cambiare, di inventarsi una vita più libera senza rinunciare a se stesso, perché infine: " Ciò che desiderava era vivere a modo suo, non sottomettersi a tutte le scelte fatte dagli altri o dal caso, a tutti i meccanismi perversi che ogni minuto del giorno muovono la società. Il mondo era quello che era. Non si illudeva di cambiarlo in maniera radicale, e neanche di cambiarlo da solo. Ma questo non significava essere costretto ad accettare qualsiasi imposizione peggio che fosse uno schiavo. C'erano tante persone di buona volontà con le quali, pur consci dei vincoli esistenti, si poteva operare da uomini liberi per il bene comune". < /br> Athena Barbera