"Vi racconto Giovanna. Parole e pause su Giovanna d'Arco" è una narrazione per voce sola del personaggio più famoso del quattrocento, nata per la rappresentazione scenica dall'appassionato studio delle fonti e degli atti dei processi. Ne emerge una Giovanna diversa: militante, adolescente, fragile, determinata, strega e, alla fine, persino santa.
Un'immersione in un tempo cruento, distante e, per certi versi, vicino al nostro, attraverso rimandi a storie di altre donne, che gettano una luce inedita sulla vicenda della pulzella d'Orleans.
L'autore riesce a condensare, in un affresco dell'epoca, un ritratto dissacrante di Giovanna. La lingua evocativa e poetica è la cifra stilistica della scrittura di Francesco Albanese. Il suo sguardo sensibile, dalla parte delle vittime del potere, in questo caso, dell'inquisizione, fa da filo rosso alla trilogia dello stesso autore "Roghi dell'inquisizione".

Gli spettatori dello spettacolo, andato in scena in diversi centri sociali, hanno scritto: «Passionale, cruento, denso, introspettivo, reale»; «mi è piaciuto [] l'accento sulla diversità di Giovanna»; «a cinque minuti dalla fine dello spettacolo ancora la vedo»; «un testo dissacratorio, pungente»; «great look into the faces of the auditorium».