Sullo sfondo della Russia di Caterina la Grande in una sera d'estate un nobile parte da Pietroburgo alla volta di Mosca, dando così inizio a un viaggio destinato a segnare la storia della letteratura russa. Solo apparentemente diario di viaggio sugli usi e costumi del tempo, si tratta in realtà di un vero e proprio libro-denuncia della situazione politica e sociale dell'epoca. Poco dopo la stampa l'autore venne condannato a morte, pena che gli fu commutata poi nell'esilio in Siberia. Un classico della letteratura utopista russa, un libro attuale, toccante, ironico e pungente: il "Viaiggio" che Caterina II giuidicò più pericoloso di una guerra persa.