"In questo libro ho voluto scrivere e condividere il patrimonio musicale che è in mio possesso, pubblicando la discografia e arricchendola con poesie scritte da me dedicate alla memoria del grande mito calabrese. Tutto ciò nella speranza che questo volume, contenitore di ricordi, possa rinfrescare la memoria di chi come me ha Mino Reitano nel cuore. Mino è stato riconosciuto come uno dei maggiori cantanti nazional popolari degli anni Sessanta. Una musica che la stampa pregiudizievole strumentalizzava negativamente, sminuendo la validità e l'importanza del repertorio musicale dell'artista, ritenendole solo canzonette. Invece, la sua musica esprimeva valori profondamente radicati nella tradizione del popolo. Canzoni che inducevano a una riflessione intorno all'identità e ai temi a essa legati, rapportati al momento socioculturale in cui si viveva. Trovare una collocazione precisa al cantante reggino, è comunque più complesso e articolato. Mino, come lui stesso ha sempre sostenuto, non era un uomo di cultura. In fondo ha sempre precisato che grazie alla moglie, nel tempo. ha saputo migliorarsi anche sotto tale profilo. In un'intervista, infatti, pronunciò senza perifrasi, queste testuali parole: «Io sono nella vita esattamente come appaio in televisione: un ignorante che si è fatto da solo»" Estratto dalla Prefazione). "L'opera è divisa in più parti. La prima parte riguarda, oltre l'introduzione alla lettura, una mia intervista a Mino nel 1977 e nella quale lui racconta un po' la sua vita fin dagli albori. La seconda parte inizia dal 1978 fino al 27 gennaio del 2009, anno della sua morte. La terza parte racconta gli eventi post mortem legati alla sua figura, come i ricordi di amici, colleghi e gente comune. La quarta parte è dedicata ai testi delle sue canzoni più belle, e l'ultima parte è una raccolta di poesie scritte da me e dedicate a Mino" (Dalle Note dell'Autore).