Questo libro nasce da un'emozione. Da un amore che è esso stesso fonte di identità: l'identità di figlia, di donna, l'essenza stessa della femminilità. Nasce dal bisogno di credere che la madre è «per sempre» e allo stesso tempo dalla necessità di prepararsi a una perdita inevitabile. Ma non c'è niente di naturale nella morte di una madre, così come non c'è niente che possa prepararci a un momento tanto devastante. E così questo libro vuole essere un tentativo di incontro con il dolore che unisce tante donne ma che ognuna pensa sia solo il suo. «Le figlie senza madre sono una razza riconoscibile, nel bene e nel male, hanno un filo che le tiene attaccate una contro l'altra» scrive l'autrice. Tante sono le storie di donne di ogni età che Stella Pende ha ascoltato, raccolto e raccontato nel tentativo di dare voce a tutte le donne senza madre e a quelle che, come lei, pur avendola ancora vivono già la paura della nostalgia.