"L'autore accompagnato da suoni e rumori di ogni banalissimo giorno, scrive questi 'voli' acrobatici, fitti di vie di fuga, appesi ad un 'filo' di erotismo e autobiografismo, in una sorta di 'riflessi' che esaltano lo stile e la costruzione tipica del Bertoni recente. Sono parte di un passato 'celebrato' con l'estensione di un esercizio parabolico, dove la parola è un planare esteso verso nuovi lidi; speranza, conforto, scissione. Nuove nella loro proiezione, restaurate con ingegno, oggi si presentano nudamente risorte".