Questi giorni malati che ci hanno tolto lo spazio, ma non il tempo, ci hanno obbligato a reinventarci partendo da noi stessi, da quello che siamo stati e che siamo. Costretti in casa, rovistiamo, nei vecchi cassetti chiusi da molto, passeggiamo tra memorie e riflessioni, in bilico tra passato e presente. Rovistiamo nel mare dei pensieri, quel mare cui allude l'immagine di copertina. Emergono oggetti, ricordi, pagine di storia, stralci di conversazioni, vecchie passioni, pensieri e riflessioni su momenti vissuti, personali e collettivi. Queste pagine hanno dato forma agli attimi rubati ad una quotidianità stravolta, in un caleidoscopio di argomenti tra arte, musica e altre divagazioni. In questa multiforme composizione entra prepotentemente la visione del mare che ora più che mai rispecchia la mente che viaggia libera tra storia e futuro, in contrapposizione col periodo di costrizione in cui è nata l'idea di questo lavoro. Infine, l'inevitabile esperienza traumatica sofferta nei mesi del primo lockdown, per non mandare perso tutto quello che insieme, ma separati, stavamo vivendo, per non dimenticare tutto quello che usciva ed esce da quei cassetti, compresa la forza di abbattere metaforicamente le pareti attorno a noi, perché il tempo non divori sé stesso e noi con lui.