Torna indietro

I diritti audiovisivi nello sport. La normativa e il mercato in Italia e in Europa

I diritti audiovisivi nello sport. La normativa e il mercato in Italia e in Europa
30,00

Ordina ora per riceverlo giovedì 9 maggio. 

60 punti carta PAYBACK
Brossura:
214 Pagine
Editore:
Giappichelli
Pubblicato:
14/05/2019
Isbn o codice id
9788892120587

Descrizione

Il mondo dello sport ha incontrato diversi cambiamenti nel corso del tempo che, in una certa misura, ne hanno interessato la stessa natura, nonché tutti i soggetti ad esso legati, dagli sportivi agli spettatori. Lo spettacolo sportivo, spesso legato ad una dimensione "intima" e sociale, ha via via incrementato l'interesse del pubblico anche grazie ad un fattore determinante come il processo evolutivo tecnologico, che ancora oggi produce i suoi effetti nel mercato del broadcasting. Con l'affermarsi di nuovi sistemi di comunicazione e attraverso una capillare diffusione delle immagini degli eventi come delle notizie sportive si è generato un vero e proprio mercato televisivo sportivo. Proprio sulla base di tali premesse, si è osservato come nel corso del XX secolo le manifestazioni sportive abbiano iniziato un processo di c.d. "commodification" cioè un processo di mutazione delle medesime in "beni di mercato" e come tali commercializzabili, soprattutto grazie alla loro forza attrattiva verso un gran numero di persone. Con l'avvento delle prime televisioni commerciali si è conosciuto infatti il "potenziale" effettivo del mercato dei diritti televisivi sportivi. In Italia nel 1993 Telepiù, attraverso le trasmissioni a pagamento, ha aperto la strada ad un nuovo modo di concepire, o meglio di sfruttare, lo spettacolo sportivo. In proposito, l'eccessivo sfruttamento degli spettacoli sportivi ha comportato una consistente "migrazione" dei contenuti dalle televisioni in chiaro' (fenomeno del "siphoning"), inizialmente le uniche a trasmettere gratuitamente le competizioni, verso le pay tv. Pertanto, si è venuta a creare una aspra contrapposizione di interessi. Da un lato, i diritti delle imprese dei broadcasters e dei singoli organizzatori di eventi, finalizzati allo sfruttamento economico e commerciale degli stessi, dall'altro il diritto di informazione, nella sua duplice declinazione di diritto ad informare e ad essere informati.