Quella che Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) narra in questo diario è una vita tanto bizzarra da sembrare irreale: l'infanzia nella bottega del padre barbiere a Padova; la gioventù a Roma e in Inghilterra, come teatrante, e la maturità come esploratore di antichità in Egitto, in un periodo in cui la sabbia nascondeva tesori ancora intatti. Le imprese di Belzoni, che lo portarono per primo a entrare nel tempio di Abu Simbel nella piramide di Chefren e nella tomba di Sethi I, gettano luce su una figura spesso misconosciuta dall'egittologia, ma il cui contributo è stato essenziale per la conoscenza dell'antico Egitto.