I miracoli sono un argomento delicato. Lo sapevano bene gli evangelisti, quando mostrano la riservatezza di Gesù sulla questione. Nonostante la loro ambiguità, perché Gesù compiva i miracoli? E, facendo un passo indietro, Gesù ha veramente compiuto dei miracoli? Il volume cerca di rispondere a queste domande, innanzitutto analizzando la posizione di una precisa letteratura teologica che, con la scusa dei miracoli come segni (non fatti veramente accaduti), ha proposto negli anni passati una specie di Gesù 'light', cioè un Gesù senza miracoli. Le attuali ricerche sulle fonti bibliche ed extrabibliche confermano invece che un Gesù senza miracoli non solo non è storico, ma non è neppure concepibile. Se Gesù ha compiuto dei miracoli avrà avuto allora un buon motivo. Quale? Attraverso di essi, e non solo a parole, rivelare l'amore di Dio per l'uomo. In questo senso i miracoli non sono altro che una "rivelazione in miniatura", segni che rimandano al segno per eccellenza: la Pasqua di Cristo che svela il Dio Amore. Se la Rivelazione non è altro che questo 'dramma' dell'incontro tra Dio e l'uomo, come ha egregiamente dimostrato von Balthasar, i racconti di miracolo allora rientrano a pieno titolo in questa economia della Rivelazione come comunicazione e svelamento dell'Amore attraverso la dinamica del dramma.