Ambientato in un piccolo centro dell'entroterra cosentino mai nominato espressamente, ma che non è difficile indovinare come luogo natale dell'autore. «Il paese bellissimo al tempo delle comete» estende e completa l'affresco già delineato con "Il paese bellissimo al tempo delle cantarelle". La narrazione riprende da dove era stata interrotta la sera dell'otto settembre del 1943 e, dopo aver attraversato gli anni tumultuosi e cruciali del dopoguerra, si chiude con l'immagine dell'autore e io narrante della storia che, in un corridoio della "Freccia del sud" zeppo di valigie e scatoloni, con il viso incollata al vetro di un finestrino, a undici anni, lascia la Calabria per "andare a studiare" a Bologna.