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La paura non può dormire. Rilfessioni sulla violenza del secolo scorso

La paura non può dormire. Rilfessioni sulla violenza del secolo scorso
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30 punti carta PAYBACK
Libro:
176 Pagine
Editore:
Feltrinelli
Pubblicato:
26/09/2012
Isbn o codice id
9788807172403

Descrizione

"Ogni vita umana è come uno schiaffo del vento." Così cantava Maria Tanase, la grande interprete rumena che la dittatura volle censurare ma la cui voce non poté spegnere nel cuore della gente. Alla verità di queste parole, alla violenza di un secolo e ai suoi totalitarismi, alla propria esperienza di vita e di scrittura sono dedicati i saggi qui raccolti, che Herta Muller ha scritto nel corso degli ultimi anni e fra i quali è compreso anche il discorso pronunciato dalla scrittrice in occasione del conferimento del premio Nobel nel 2009. Alla lettura intensamente personale dell'opera di autori e artisti, da Elias Canetti al poeta e amico Oskar Pastior, da Emil Cioran a Maria Tanase e altri, si affiancano testi in cui il racconto su di sé è sempre anche l'accusa di ogni collaborazione all'abuso e alla violenza. Ed è nello stesso tempo un profondo scavo nel rapporto fra la percezione e la parola, dal quale sorge una poesia di così dura bellezza. Politica, raffinata riflessione letteraria e sulla scrittura, autobiografia: qui tutto nasce dal medesimo nervo, bruciante e scoperto. Poiché, come scrive l'autrice: "Io non devo una sola frase alla letteratura, bensì all'esperienza vissuta. A me stessa e soltanto a me, perché voglio poter dire quel che mi circonda".

La nostra recensione

Vale sempre la pena di ascoltare la voce di un premio Nobel; se poi quel premio Nobel si chiama Herta Müller, ha vissuto gli orrori della dittatura comunista, ha combattuto con dignità e tenacia per la libertà e attraverso questo percorso ha assorbito il valore della memoria e il riscatto della parola, allora l'attenzione all'ascolto si fa più urgente e, siatene certi, qualcosa da imparare c'è. Non aspettiamoci però un generico ammonimento; Herta Müller ci lascia esempi, tracce, segnali che illuminano la mente e aprono finestre sulla storia e sulla letteratura.
La scrittrice rumena di lingua tedesca, sfuggita nel 1987 alla polizia segreta di Ceausescu, è consapevole del fatto che nel genere umano si annida - ambiguo e proteiforme - il 'germe' della violenza, ma sa anche che l'uomo può essere un'infinita risorsa per sé e per gli altri. Ecco il messaggio, non solo di speranza, che troviamo in questa raccolta, La paura non può dormire, perché se il 'sonno della ragione genera mostri', il sonno della paura genera dolore e spalanca le porte alla sopraffazione, all'abuso e alla violenza. Bisogna vigilare e lottare, perché tutti quelli che non si oppongono alla dittatura ne fanno parte. Così come nei suoi romanzi, anche in questi brevi frammenti, ritratti fulminei di una singola esistenza, si condensa tutta l'enorme violenza di un secolo. In queste pagine, oltre all'esilio, alla perdita, alla persecuzione, c'è tanta poesia, la via sottile e necessaria verso la vita. Un omaggio alla potenza delle parole e della letteratura.
Antonio Strepparola